“Corcovado”, con la sua melodia che sussurra come un segreto al vento e il ritmo che si muove con l’eleganza di un gatto in bicicletta, è una delle gemme più preziose della musica Bossa Nova. Composta da Antônio Carlos Jobim nel 1960, la canzone evoca immediatamente le atmosfere tropicali del Brasile, tra spiagge dorate, palme ondeggianti e il verde lussureggiante della foresta pluviale.
Il titolo stesso, “Corcovado”, deriva dal nome di una montagna iconica che domina Rio de Janeiro. Questa vetta, nota anche come “Monte Corcovado”, offre panorami mozzafiato sulla città e sulla baia. L’immagine della montagna si riflette nella melodia: lenta, ascendente e con un senso di calma contemplativa.
Un’icona della Bossa Nova
La nascita della Bossa Nova è strettamente legata alla figura di João Gilberto. Questo chitarrista e cantante brasiliano rivoluzionò la musica popolare del suo paese negli anni ‘50, combinando elementi della samba tradizionale con influenze jazzistiche. Gilberto fu il primo a registrare “Corcovado” nel 1962, con un arrangiamento minimalista che metteva in risalto la bellezza melodica della canzone.
La voce di Gilberto, roca e intima, si intrecciava delicatamente con la chitarra acustica, creando un’atmosfera unica e ipnotica. L’arrangiamento di “Corcovado” da parte di Gilberto è considerato uno dei modelli di riferimento per la Bossa Nova. La semplicità strumentale permetteva alla melodia di brillare con una purezza cristallina, lasciando spazio all’immaginazione dell’ascoltatore.
Un successo internazionale
Dopo il successo della versione originale di João Gilberto, “Corcovado” divenne un classico della musica brasiliana e conquistò presto fama internazionale. Numerosi artisti hanno interpretato la canzone negli anni successivi, contribuendo a diffondere il suo fascino in tutto il mondo.
Tra le interpretazioni più famose ricordiamo quella di Stan Getz & João Gilberto, che nel 1964 registrarono “Getz/Gilberto”, un album considerato uno dei capolavori della Bossa Nova. La versione di “Corcovado” inclusa nell’album presentava una linea melodica leggermente modificata rispetto all’originale, con l’aggiunta di un assolo di sassofono da parte di Stan Getz che dava alla canzone un tocco jazzistico più pronunciato.
Analizzando la struttura della canzone
La struttura musicale di “Corcovado” è relativamente semplice: una strofa seguita da un ritornello e poi da una seconda strofa identica alla prima. Questa ripetizione, lontano dall’essere monotona, crea un effetto ipnotico che invita all’ascolto ripetuto.
Ecco un’analisi dettagliata della struttura della canzone:
Sezione musicale | Descrizione |
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Introduzione | Un breve preludio strumentale con accordi di chitarra dolcemente suonati |
Strofa 1 | La melodia principale viene presentata, accompagnata da accordi semplici e arpeggi di chitarra |
Ritornello | La melodia si ripete, ma questa volta con una maggiore intensità emotiva e l’aggiunta di un coro vocale che accentua il tema |
Strofa 2 | Identica alla prima strofa |
Un invito a sognare
“Corcovado” non è solo una canzone, è un’esperienza sensoriale completa. Le parole della canzone evocano immagini evocative: “Cristo Redentor”, la montagna “Corcovado”, il cielo stellato e il mare infinito. La musica si fonde con le parole per creare un’atmosfera magica e onirica che trasporta l’ascoltatore in un viaggio fantastico.
Ascoltando “Corcovado” ci si sente improvvisamente in vacanza, immaginando di rilassarsi su una spiaggia brasiliana sotto il sole cocente, sorseggiando una caipirinha fresca e lasciandosi cullare dal ritmo dolce della musica Bossa Nova.